In Italia il settore delle cure odontoiatriche è quello che registra il maggior tasso di rinuncia per motivazioni di natura economica. Un quadro complesso che potrebbe ulteriormente aggravarsi nei prossimi anni considerando le previsioni sul futuro demografico del nostro Paese.
Partendo dal documento "Revisione dell’accesso alle cure odontoiatriche nel SSN" elaborato dal Consiglio superiore di sanità e pubblicato sul sito del Ministero della Salute, in questo articolo ci rivolgiamo ai centri di salute orale, agli studi dentistici e ai liberi professionisti del settore odontoiatrico perché comprendano meglio lo scenario nazionale in cui si trovano ad operare, una situazione complessa che richiede la capacità di prendere provvedimenti per rendere le cure dentistiche più accessibili a un numero sempre maggiore di pazienti. Una questione etica e di salute nazionale, ma anche di pura e semplice necessità di sopravvivenza degli studi medici privati in un mercato difficile, saturo e quindi molto competitivo.
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Cure odontoiatriche e salute orale: il gap tra realtà e bisogni degli italiani
Per la cura dei denti gli italiani spendono circa 8 miliardi l'anno: dopo la significativa riduzione osservata nel periodo pandemico, i dati mostrano infatti una ripresa dei livelli pre-crisi. L’importo impiegato per le cure dentistiche pubbliche è invece di circa 85 milioni di euro annui. Un importo che, prendendo come riferimento gli ultimi dati ISTAT-SHA disponibili, rappresenta circa solo lo 0,2% della spesa sanitaria pubblica destinata ai servizi ambulatoriali (35 miliardi nel 2021) e lo 0,07% della spesa sanitaria pubblica complessiva (127 miliardi nel 2021). In relazione alla spesa totale delle famiglie italiane per le cure dentistiche, emerge che in media la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale supera di poco l’1%.
Vuoi sapere quante e quali sono le spese del dentista detraibili 2023 e le cure odontoiatriche mutuabili 2023? Abbiamo scritto un articolo per te: la cura dei denti in Italia.
La spesa per la cura della salute orale rappresenta quindi, insieme a quella per l’acquisto di prodotti farmaceutici, la principale componente (21%) del paniere di spese sanitarie private delle famiglie, per un totale di oltre 40 miliardi di euro; una spesa media di 600 euro l’anno per famiglia, secondo un sondaggio recentemente effettuato dall’Osservatorio Compass.
Dall’indagine sulle Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione europea condotta dall’ISTAT nel corso del 2019, è emerso inoltre che, nei dodici mesi precedenti l’intervista, il 5,7% dei cittadini con più di 15 anni non ha effettuato visite o trattamenti dentistici per motivazioni di natura economica. Un ulteriore 13% dei cittadini con più di 15 anni e il 19,6% dei cittadini over 65 ha effettuato le prestazioni odontoiatriche in ritardo o non le ha effettuate per motivi di lista di attesa, con disuguaglianze territoriali a svantaggio del Sud Italia e delle Isole.
Dati alla mano è facile intuire che gli 8 miliardi di spesa attuali sono solo la punta dell’iceberg rispetto agli investimenti realmente necessari per garantire una salute dentale adeguata a tutti gli italiani, un potenziale bacino di clienti che gli studi dentistici devono trovare il modo di poter raggiungere.
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Cultura della salute orale e accesso alle cure odontoiatriche: un trend da coltivare
Sempre secondo l’ISTAT, il 51% della popolazione italiana over 15 ha avuto accesso ad almeno una prestazione odontoiatrica nel 2019 (ultimo anno disponibile), con il 92% che ha pagato per intero la prestazione (con o senza un rimborso da parte di un’assicurazione) a riprova che solo una minima parte si rivolge a strutture pubbliche.
Dal confronto di questi dati con una ricerca più recente - commissionata a Key-Stone dal gruppo DentalPro e condotta online su 3.000 cittadini tra i 20 e i 74 anni di età a giugno 2023 - emerge un incoraggiante trend di crescita, con il 70% del campione che si è recato dal dentista almeno una volta tra il giugno 2022 e il maggio 2023.
D’altro canto, mentre l’Osservatorio Compass individua tra chi si prende cura dei propri denti una buona fetta di persone disposta a non badare a spese (56%), soprattutto quando si tratta del sorriso dei figli (81%), il 41% degli intervistati da Key-Stone che non si sono sottoposti a una visita di controllo nell’anno di riferimento è convinto di non averne bisogno e ricorre al dentista solo in caso di urgenza e dolore; emerge inoltre che al 53% degli italiani adulti mancano uno o più denti e che il 47% di loro non solo non ha provveduto a sostituirli con una protesi ma, quasi la metà, non ha nemmeno intenzione di intervenire in futuro.
Si delinea quindi un quadro nazionale in cui gli studi dentistici sono chiamati a sviluppare nuove strategie per raggiungere questi potenziali pazienti, operando a vari livelli:
- investire in una sempre più solida e diffusa cultura della salute dentale, agendo come categoria ma anche come singoli professionisti con attività di informazione e promozioni più efficaci attraverso il marketing odontoiatrico;
- rinnovare le proprie tecnologie per restare al passo delle esigenze del mercato che richiedono nuove e più agili soluzioni di pagamento, come ad esempio il pagamento del dentista a rate senza finanziamento.
Secondo Roberto Rosso, Presidente dell’Istituto di Ricerca Key-Stone, «lo scoglio principale per chi ancora rinuncia alle cure odontoiatriche resta quello di natura economica. Il 43% di chi non si è mai sottoposto a una visita nel periodo considerato dichiara che le cause sono i costi eccessivi e altre priorità familiari».
Le spese dentistiche sono infatti tanto essenziali quanto ingenti e possono incidere in modo rilevante sul bilancio familiare, comportando spesso la necessità di affrontare sacrifici economici che impattano negativamente sulla qualità della vita degli italiani. Per coltivare lo sviluppo di una cultura della salute orale più solida nel nostro Paese, con un accesso regolare alle cure dentali garantito a un numero sempre maggiore di persone, è necessario un intervento strategico a livello centrale ma anche una maggiore agilità nei finanziamenti delle spese da parte dei singoli studi dentistici.
Rendere più accessibili le cure dentistiche grazie a sistemi di pagamento che le persone amano
Il 74% degli intervistati da Compass si è dichiarato fedele al proprio specialista, conosciuto nel 67% dei casi attraverso la famiglia o il passaparola, anche se cresce la percentuale di chi lo sceglie tra le convenzioni aziendali (7% rispetto al 4% del 2018) e attraverso i canali digitali (+ 3% rispetto al 2018).
In generale, i pazienti si rivolgono agli studi privati (75%), ma sono in crescita le catene (+ 5%) e gli studi all’interno di poliambulatori (+7%) che, secondo gli intervistati, offrono orari più flessibili e sistemi di pagamento più convenienti.
Essendo infatti in larga parte escluse dalla copertura assicurativa pubblica e incluse in modo molto limitato nelle coperture assicurative private, le spese odontoiatriche in Italia hanno bisogno di essere agevolate con finanziamenti e sistemi di pagamento a rate. Un sondaggio effettuato da Odontoiatria33 ha rilevato che l’87,62% degli studi dentistici già offre la possibilità di rateizzare la spesa: il 30,7% attraverso finanziarie, il 56,8% accordandosi direttamente con il paziente.
Quante volte però, con l’avanzamento della terapia dentale, i pagamenti dei tuoi pazienti diventano scostanti e ti ritrovi a gestire spiacevoli situazioni di recupero crediti (se non addirittura a dover attingere a risorse finanziarie personali o bancarie)?
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Dai contanti al finanziamento, fino alle rate senza interessi: come gli italiani vogliono pagare il dentista
Dopo la battuta d’arresto inflitta dalla pandemia, i prestiti per la tutela della salute sono tornati a crescere. Servizi finanziari che gli intervistati dall’Osservatorio Compass si aspettano di trovare direttamente presso il proprio dentista di fiducia: il 44% si attende di poter finanziare la spesa, il 37% di poterla rimborsare un po’ per volta, secondo l’avanzamento della terapia. Formule proposte inizialmente per lo più solo dalle catene, ma che gli italiani oggi desiderano trovare anche negli studi dentistici privati.
Come metodi di pagamento del dentista, cresce l’uso delle carte di debito/credito e degli altri strumenti digitali, passati dal 48% del 2018 al 67%, anche in conseguenza all’introduzione del tracciamento dei pagamenti ai fini della detraibilità fiscale. Per lo stesso motivo crolla l’uso del contante (-25% rispetto al 2018). Il ricorso al finanziamento aumenta con l’aumentare degli importi delle terapie dentali, fino ad essere scelto 1 volta su 5 per spese superiori ai 2.500 euro.
In Italia, e così in tutta Europa, si registra in generale un aumento significativo dell'utilizzo dei metodi di pagamento digitali e alternativi. In particolare, il Buy Now Pay Later (BNPL) è l'opzione di pagamento sempre più apprezzata dai consumatori italiani, tanto che il valore dei finanziamenti erogati nel secondo semestre 2023 è in crescita del +35% rispetto allo stesso periodo del 2022 (Repubblica).
Pagare il dentista a rate senza finanziamento e senza busta paga: il nuovo sistema di pagamento che migliora la gestione del tuo studio dentistico
Secondo Compass, il ricorso alla rateizzazione di nuova generazione ha un ampio margine di crescita nel settore delle cure odontoiatriche: il Buy Now Pay Later attualmente è richiesto o proposto nel 23% dei casi in cui è emersa l’esigenza di poter dilazionare il costo del piano di cure, e già conosciuto da oltre il 40% degli intervistati.
Diversi i fattori che portano a preferire i nuovi sistemi di pagamento a rate digitali per pagare il dentista:
- proteggono il flusso di cassa dei dentisti, che possono evitare di accollarsi il rischio di credito e lo stress della delicata gestione con i propri clienti del rientro delle somme dovute;
- i pazienti beneficiano della comodità e convenienza di queste nuove esperienze di pagamento, dell’assenza di costi e interessi e della maggiore flessibilità in termini di importi e di durata delle rate;
- il risultato è la fidelizzazione del cliente già acquisito e l’aumento dei clienti nel tempo: i pazienti, più soddisfatti e sereni, ritornano e fanno buona pubblicità.
Qomodo promuove il successo degli studi dentistici permettendo alle persone di accedere alle cure odontoiatriche senza stress e senza costi aggiuntivi. Interessante al riguardo il commento di Gianluca Cocco, CEO di Qomodo che ha scommesso sulla rilevanza dei sistemi di pagamento per il successo delle imprese italiane: “Per le spese di consumo le persone avevano già accesso a moltissime soluzioni di pagamento rateale, cosa che può anche contribuire a un eccessivo indebitamento. Ritengo la missione di Qomodo più rilevante, perché vuole creare un mondo in cui le persone possono accedere serenamente alle spese più importanti, ovvero quelle essenziali o connesse alla qualità della vita, come appunto la cura della salute a 360 gradi”.
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Conclusioni
In Italia cresce la cultura della salute dei denti e con essa lievitano anche le spese relative. Resta invece molto limitato il sostegno del SSN a chi non riesce ad accedere alla salute orale con i propri mezzi economici. Questo spinge molti italiani a dover scegliere tra sacrificare il proprio benessere o intaccare la propria qualità della vita, affrontando sacrifici economici rilevanti.
I professionisti dello studio dentistico, per riuscire a offrire una maggiore accessibilità alle cure odontoiatriche e vincere la sfida di un mercato sempre più complesso, devono individuare soluzioni di pagamento innovative capaci di sposare i bisogni dei clienti con le esigenze del proprio business.
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